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Un'altra passeggiata piena di spunti è quella archeologica, non sarà difficile trovare una guida locale.
Nella zona est dell'Isola si insedierano le prime tribù nel periodo paleolitico superiore (35-10.000 a.C.) tutto l'arcipelago era riunito alla
Sicilia. Restano tracce nelle grotte vicino la cala S. Nicola che dovette essere per secoli il porto dell'Isola
.
Nei pressi si scorgono i resti di una specie di piscina di epoca romana, denominata "il bagno delle donne", scavata nella roccia calcarea che riceveva acqua dal mare mediante un condotto sotteraneo.
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Per gli amanti di questo tipo di escursione è indispensabile una visita a
Levanzo (vedia pagina di Levanzo), la più piccola delle Egadi.
Nella grotta-santuario detta del "Genovese" si potranno ammirare i rari
graffiti di epoca paleolitica e neolitica, testimoni di una comunità
dedita alla caccia e già allora alla pesca del tonno (vedi Mattanza).
Sono raffigurate anche danze tribali simboli di rituali magici.
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Nel lato ovest dell'Isola, su monte S. Caterina, alle spalle del
Faraglione si apre la grotta più interessante e più suggestiva, è quella
delle Uccerie o delle Stalattiti.
Vi si accede da uno strettissimo
cunicolo e si scende in una vasta caverna sotteranea dove milioni anni
hanno ricamato un'imponente cattedrale di Stalattiti.
Il periodo punico è
testimoniato, in località Calazza, dagli scavi che hanno messo in evidenza due
tombe d'età tardo-ellinistica
Sul versante nord-est della montagna sono di notevole interesse i
graffiti di alcune iscrizioni puniche, accopagnate da raffigurazioni di
pesci, della grotta del Pozzo e della grotta della Ficarra, le quali
succesivamente diventarono luoghi di culto cristiano; ne sono
testimonianza i graffiti rappresentanti la croce, rinvenuti in ambedue
le grotte.
Oggi molte di queste testimonianze sono presenti del Museo della tonnnara
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