Le tonnare sono complessi
sistemi di reti fisse lunghe chilometri e i relativi stabilimenti per
la lavorazione del pescato.
Fino alla prima
metà del XX secolo, erano centinaie in tutto il Mediterraneo,
poi, sia per la diminuzione dei tonni, causata dall'inquinamento e dalla
pesca intensiva, sia per le leggi del mercato che hanno reso questo
metodo di pesca sempre meno conveniente, gli impianti si sono ridotti
ad una decina in tutto il Mediterraneo. In Sicilia ne sopravvivono,
non senza difficoltà, due: quella di Bonagia, vicino Trapani,
e quella di Favignana.
Se, dal medioevo ad oggi, poco e nulla è cambiato nella tecnica
e negli strumenti di questo tipo di pesca, altrettanto non si può
dire del senso, dell'importanza e dei protagonisti delle tonnare odierne.
Quello che era un mezzo di sfruttamento di un patrimonio ittico ricchissimo
- e che sembrava inesauribile - fonte di sopravvivenza di intere comunità,
che veniva svolto e tramandato con orgoglio e rispetto, è diventato
qualcosa di differente e che mescola ingredienti in contrasto tra loro:
richiamo turistico, caparbia volontà di far sopravvivere un pezzo
di tradizione, lavoro di fortuna per emarginati, prima momentanea occupazione
per giovani in un panorama poverissimo di prospettive. |
Schema
della tonnara, il cuore di questo labirinto di reti è la camera
della morte dove si fa la mattanza
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