Archeologia |
Graffiti
della Grotta del Genovese (Levanzo)
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Un'altra passeggiata
piena di spunti è quella archeologica, non sarà difficile trovare
una guida locale.
Nella zona est dell'Isola si insedierano le prime
tribù paleolitiche, ne restano tracce nelle grotte vicino la cala S. Nicola
che dovette essere per secoli il porto dell'Isola. Nei pressi si scorgono i resti
di una specie di piscina di epoca romana, denominata "il bagno delle donne",
scavata nella roccia calcarea che riceveva acqua dal mare mediante un condotto
sotteraneo.
Nel lato ovest dell'Isola, su monte S. Caterina, alle spalle
del Faraglione si apre la grotta più interessante e più suggestiva,
è quella delle Uccerie o delle Stalattiti. Vi si accede da uno strettissimo
cunicolo e si scende in una vasta caverna sotteranea dove milioni anni hanno ricamato
un'imponente cattedrale di Stalattiti.
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Sul versante nord-est della
montagna sono di notevole interesse i graffiti di alcune iscrizioni puniche, accopagnate
da raffigurazioni di pesci, della grotta del Pozzo e della grotta della Ficarra,
le quali succesivamente diventarono luoghi di culto cristiano; ne sono testimonianza
i graffiti rappresentanti la croce, rinvenuti in ambedue le grotte.
Per
gli amanti di questo tipo di escursione è indispensabile una visita a Levanzo (vedia pagina di Levanzo),
la più piccola delle Egadi.
I collegamento tra le isole egadi
sono continui, quindi è possibile in qualunque momento della giornata organizzare
la gita.
Nella grotta-santuario detta del "Genovese" si potranno
ammirare i rari graffiti di epoca paleolitica e neolitica, testimoni di una comunità
dedita alla caccia e già allora alla pesca del tonno (vedi Mattanza).
Sono raffigurate anche danze tribali simboli di rituali magici. |
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